La Repubblica Italiana riconosce il valore sociale e la funzione dell’attività di volontariato come espressione di partecipazione e pluralismo, ne promuove lo sviluppo salvaguardandone l’autonomia e ne favorisce l’apporto originale per il conseguimento delle finalità di carattere sociale, civile e culturale”.
Recita così uno stralcio dell’art.1 della legge quadro sul volontariato. La legge n°266 che, esattamente trent’anni fa, venne approvata e che, per la prima volta nella storia del nostro Paese, conferì alle associazioni la possibilità di diventare parte attiva della trasformazione sociale avviata.